lunedì 18 dicembre 2017















E' stato un attimo

E' stato un attimo, un momento importante
Un decimo di secondo, il millesimo di un quadrante
Non l’avresti mai detto eppure ci sei sbattuto di fronte
Gli occhi sgranati, tanto da non vedere niente
Il semaforo rosso, il pullman gigante pieno di gente
I finestrini abbassati proprio assurdamente in quel preciso istante
Le tue dita accartocciate contro il volante, un male impossibile arrivato all’istante
Niente tempo davanti e la testa piena di pensieri inquietanti
Quasi un’ammissione di colpa, tanto tutto è scioccante
Guardo intorno la gente, ma non vedo assolutamente niente
È bizzarro, è peculiare, è imbarazzante, mi sento nudo come un infante
Ora mi chiedo come mi sia cacciato in questo film di paura
Una pessima sceneggiatura e un cast da casa di cura
E l’attore protagonista sta pure morendo in anticipo sulla scena di chiusura
Forse il grande regista ha previsto che al momento del sorpasso
Trintignan ritorni dal suo stupido decesso e magari io, come un Gassman redivivo, me la tiro e faccio il figo
Ma niente di tutto questo sembra essere parte di quella pessima sceneggiatura
Io invece come uno squallido piccolo borghese faccio una fine alquanto meschina
Nemmeno Tognazzi potrebbe risistemare una storia così piccina.
Mi dirigo a piccoli passi al cinema più vicino, magari ci danno un film con Al Pacino
Ho bisogno di un finale che si, finisca male, ma che almeno lei soffra come un maiale
Mi sentirei un vero fesso a finirla così, sparato da vicino, senza il tempo di spiegare il perché di un cammino
Di mille vite vissute, magari male, ma almeno giocate d’azzardo e senza barare
Ora tu mi dirai era venuto il tuo tempo, non si può più aspettare
Lo so, scusa, potevo rimandare ma tanto il tuo conto arriva, lo devi saldare
Sei a un millesimo, a un istante dalla soluzione, che importa se muori o se scappi lontano
Ti troveranno comunque nel bosco, in montagna o su un altipiano
Dammi retta lasciati andare, accogli il tuo karma non lo ostacolare
Se sarai morbido, accogliente, rassegnato al destino fatale
Ti parrà tutto molto meno letale, non dico bello, ma almeno te ne andrai con classe regale
Che non è poco in questo mondo di gente che nemmeno sa come mangiare
Ma basta adesso è il momento finale, saluta chi devi e sbrigati a pregare
Non c’è neanche quella pistola contro la fronte che ti piaceva immaginare
Tutto ha il contorno di un film molto più banale
La tua Punto, ad un millimetro dal definitivo frontale, si schianta contro un muro che per te non ci doveva stare

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