mercoledì 20 dicembre 2017

 














Onde


Adesso sembra tutto così lontano, come in una dimensione diversa, un altro meridiano
Eppure eri così vicina, galleggiavi sull'acqua ed io nuotavo in un mondo circostante
Vedevo le onde procedere con un moto danzante, ed io ti seguivo, ad andatura costante
Talora sul flesso, talora sul colmo della tua imperturbabile onda, che non accenna a piegarsi a cadere, a infrangersi sul fondo del mare
Io fatico a nuotare ed a restare a galla, cerco un appiglio, un aiuto, un ristoro
Il mio mondo vacilla non riesco a procedere in senso lineare, è tutto sotto sopra ho perso il biglietto, non posso pagare
Ci sono discorsi che non comprendo, concetti che non apprendo, ritorna nel mio sistema ridefinisci il tuo stilema
Se peschi nel mio universo ti ritrovi a procedere in senso inverso, ma non ti devi spaventare è un sistema elementare, non c'è niente di difficile, non puoi sbagliare
Quel poco che devi imparare, senza accorgertene, fa già parte del tuo bagaglio culturale
L'importante è non pensare a quello che devi fare, uno volta imparato lo devi dimenticare
Costruisci uno steccato e mettici il mondo dentro, e vedrai che quello che ti interessa sta fuori, ha un altro baricentro
Tutto perde di significato, d'improvviso il mondo è bello solo se non l'hai provato, solo se passi le ore ad aspettare la ragazza di cui ti sei innamorato
E scopri che lei non è quella ideale, non ascolta Bach, non legge Montale, il pantalone l'ha comprato al mercato comunale e te allora da vero cretino dici, ma non ci voglio avere a che fare con una di un così basso strato sociale
Mi sento su un altro piano, viaggio a livello siderale, scusa che dici? Non sento, c'è un rumore di fondo che copre la tua voce nasale
Neanche ti fermi a guardarla, ti chiama, ti impreca, forse sta male, ma te sei impegnato in una partita che non puoi rimandare
Quello steccato è alto, smisurato, è il muro fatale, che ti separa da tutti, dal mondo animale
Ti credi liberato, di una cultura superiore, non vuoi essere incasellato in uno schema globale
Ripudi il tuo sistema di valori per un altro, che ad un'analisi attenta è proprio uguale
Nemmeno te ne accorgi, tanto sei preso dall'essere fuori gli schemi e pertanto il classico omologato totale, che più sei diverso e più sei uguale
Il tuo guru personale ti ha raccontato una realtà che è peggio di quella virtuale, piena di esperienze e sogni venuti male
Ti difendi, stai male, tutti ti assalgono, è arrivato il momento del conto finale
Ti batti, ti incazzi, ti fai davvero male, e nemmeno ti accorgi che sono gli altri a finire all'ospedale
E ne passa di tempo, e te che ci puoi fare, non ti accorgi di nulla, la tua visione è sfocata, un quadro autunnale
E chiedi perdono, si, arrivi a negare l'evidenza più elementare, per poi tradirti il giorno seguente come un invertebrato cerebrale
Lei non ci casca stavolta, sta attenta a non lasciarsi fregare, ti conosce troppo bene, anche se l'amore a volte è fatale
Tu leggi Mc Ewan e intravedi una remota speranza, ti dici fra poco è Natale, lei sarà più buona ed io meno uguale
Lo leggi in uno specchio che tieni lì apposta per farti guardare, ma ti avvicini troppo e i guai non tarderanno ad arrivare
Ma di cosa sei fatto, che pasta hanno usato per renderti tale, un ammasso di menzogne, di discorsi inventati, un format da televisione commerciale
Anche sul video oramai risulti irreale, non ti crede nemmeno la casalinga di un programma demenziale
Hai perso la bussola, il riferimento, la strada, il sentiero verso il mondo reale
Non riconosci la differenza tra una struttura ad albero e il suo referente nel mondo naturale
Cosa sei diventato, dimmi, mi prendi per il culo o pensi di dirmi qualcosa che possa toccare, che abbia spessore, che non sia digitale
Si possa anche mangiare volendo, masticare, ingoiare, poi digerire e perfino vomitare
Oppure ti limiti al tuo solito silenzio, una pietra contro un sasso, l'inizio di un nuovo finale.


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